“Era
senza dubbio splendido. …. Il suo sguardo poteva essere quasi dolce per poi
diventare improvvisamente gelido.” Queste parole del regista Spielberg descrivono
in sintesi l’indiscussa capacità interpretativa propria di uno degli attori a
mio avviso più intensi e credibili dei giorni nostri, Ralph Fiennes. Classe
1962, di origini aristocratiche, nasce a Suffolk in Inghilterra e si forma
presso la prestigiosa Royal Academy of Dramatic Art. Le prime apparizioni sono
in teatro, forma d’arte e rappresentazione che continua tuttora a coltivare,
nonostante sia una stella del cinema internazionale più che consacrata. Diventa
noto negli anni ‘90 con film quali ‘Schindler’s
list’, nel ruolo del cattivissimo ufficiale nazista che spara nel cortile
ai ‘passanti’ ebrei per puro diletto, e ‘Strange
Days’, della regista Bigelow, film di fantascienza dove mette in luce anche tutto il suo lato
fascinoso (la sua immagine viene poi utilizzata per dare fisionomia al riuscito
personaggio del fumetto bonelliano ‘Dampyr’,
il figlio del Vampiro). La consacrazione a livello mondiale la ottiene però con
l’indimenticabile film ‘Il paziente
inglese’ del regista Minghella, per il quale ottiene la candidatura all’Oscar a miglior attore protagonista purtroppo non vinto. Cosa dire di questo
film? L’ho visto almeno una ventina di volte e in assoluto è il mio film
preferito non in costume. La storia d’amore struggente fra i due protagonisti
del racconto del paziente inglese – il conte di Almàsy /Ralph Fiennes e Katharine Clifton/ Kristin Scott Thomas - e il
tristissimo epilogo della stessa, è quanto di più romantico per me sia mai stato
rappresentato al cinema.
Ma
Ralph Fiennes è anche colui che ha interpretato diversi personaggi di alcuni
dei romanzi dell’800 che prediligo o che me ne ha fatto scoprire di nuovi
grazie al fatto che lo seguo come fan.
Nel
1992 interpreta infatti uno straordinario Heathcliff in ‘Wunthering Heights’, assieme a Giuliette Binosche-Catherine, dove
è in grado, con il suo sguardo magnetico e la sua espressività, di metter in
campo contemporaneamente tutto lo strazio e l’agonia struggente causata dal suo
amore impossibile e la violenta follia che deriva dalla frustrazione stessa del
non poterlo avere.
Ho
visto altre versioni televisive e cinematografiche del romanzo amatissimo, ma
l’atmosfera gotica, la fedeltà dell’interpretazione di questa versione secondo
me non ha paragoni, nonostante non tutte le critiche vadano nello stesso senso.
Ralph
Fiennes poi mi ha ha fatto scoprire un poema in versi sentito nominare ma mai
preso in seria considerazione quale ‘Evgenij
Onegin’ di Alexander Puškin, di cui ne è stato il protagonista nel film
omonimo. Il film del 2004 diretto dalla sorella Martha e interpretato assieme
alla bellissima ma un pò maestosa Liv Tyler, racconta la storia di un dandy
malinconico, annoiato ed egoista che rifiuta l’amore di Tatjana, una giovane che
gli si dichiara con una lettera ardente di passione, e della quale poi si
innamora perdutamente, dopo qualche tempo, quando ormai lei è diventata sposa
fedele di un suo cugino principe. Il film non ha avuto un grande successo di
pubblico, ma quando l’ho scoperto e visto ho avuto subito il desiderio di leggere
per la prima volta il poema e poi di rivedere ancora il film... Sarà stato
grazie alle atmosfere della steppa innevata o all’intensa colonna sonora o
ancora alla presenza del pregevole Fiennes, che qui della malinconia è
l’incarnazione, che film e poema mi hanno definitivamente appassionata.
Ottima
poi l’interpretazione di Fiennes nel film in costume ‘La duchessa’, alias Georgiana Cavendish interpretata da una
splendida Keira Knightely, nei panni dello stagionato e senza cuore Quinto Duca
di Cavendish, che vincola la giovane Georgiana ad un matrimonio di interesse
con tanto di contratto e obbligo di generare un erede maschio.
Il
ruolo del cattivo, gelido e violento gli riesce davvero benissimo qui, ma d’altronde
basta pensarlo nella rappresentazione del male per eccellenza, ovvero quella
del Mago oscuro Voldemort –faccia di serpente- nella saga di ‘Henry Potter’. Ma
sempre per rimanere nell’ambito dell’800 Ralph Fiennes è anche l’ex compagno di
Francesca Annis, straordinaria attrice inglese di ben 18 anni più vecchia di
lui, molto nota a teatro ma non solo. Così il legame sentimentale (finito nel
2006) dei due attori si lega anche alla mia passione, vedendo lei interprete di
film per la tv (BBC) come ‘Cranford’
e ‘Return to Cranford’ nei panni di
Lady Ludlow, oppure della snob e ‘vacua’ matrigna di Molly in ‘Wives e Daughters’ tratti entrambi dai
romanzi di Elizabeth Gaskell,
Da
ammirarne la bravura nella scena della morte di Lady Ludlow mentre aspetta in
piedi il ritorno del figlio Septimus, parassita dandy e senza scrupoli che vive
alle spalle della nobile madre senza un minimo di riconoscimento o rispetto. Così
la passione per un attore si collega alla passione per la letteratura romantica
dell’800 in un susseguirsi di letture, visioni, ascolti e scoperte, anche casuali,
che aumentano ancor di più l’ammirazione per questo mondo e la voglia di
conoscerlo ancor di più.
Nessun commento:
Posta un commento