sabato 2 febbraio 2013

I Reverendi anglicani nei romanzi dell'800



Dopo la scissione della Chiesa Anglicana dalla Chiesa Cattolica Romana, promossa da Enrico VIII e culminata nel 1534, fra le altre riforme, fu abolito l’obbligo al celibato dei Reverendi o uomini di chiesa in genere, cosa che li portò ad acquisire a poco a poco una nuova identità sociale.                                                                                            
Tipicamente i Reverendi derivavano dalla classe media della società e nel 1600 sembra che la maggior parte di quelli del Sud dell’Inghilterra avesse ricevuto un’eccellente istruzione  in una delle due rinomate università inglesi di Cambridge o Oxford.  Un po’ diversa la situazione dei reverendi del Nord dell’Inghilterra o delle Midlands che provenendo da ambienti sociali più umili, in molti casi venivano istruiti in scuole locali.      
Era convenzione che i nobili o i proprietari delle terre in cui venivano costruite le chiese, avessero il diritto come patroni di ‘scegliere’ e presentare al Vescovo la persona che ritenevano più adatta a ‘curare le anime’ che vivevano e lavoravano in tali proprietà. Questi giovani dovevano avere almeno 21 anni, aver acquisito, come su detto, una certa educazione, ed essere di nascita legittima. Mediamente chi otteneva i voti comunque aveva circa 23 anni. Nel 19° secolo si diffuse l’uso di garantire il beneficio ai figli più giovani delle famiglie di gentiluomini di campagna ai quali così era assicurata una vita modesta ma dignitosa. La rendita infatti non era elevata (da 200 a 100 sterline l’anno nei casi peggiori), ma molto dipendeva dai favori messi a disposizione dai patroni, laddove presenti e generosi. 
I Reverendi invece che avevano ottenuto il beneficio con il proprio reddito derivante da terre di proprietà, vivevano delle decime derivanti da queste e dall’allevamento di animali.

Queste brevi notizie sui ‘Clergymen’ Anglicani, di sicuro generali e non esaustive dell’argomento, mi aiutano a fare una carrellata e dei collegamenti con molti dei personaggi presenti nei romanzi dell’800 da me amati.
Partendo dai romanzi di Jane Austen, troviamo ricorrente la professione di ‘Reverendo’ nei diversi pretendenti delle nostre eroine.                                                                                         
Alla categoria dei figli minori appartenenti a classi di alta borghesia di campagna o meno appartengono: 
Henry Tilney di ‘Northanger Abbey’, l’affascinante ed intelligente figlio minore del Generale Tilney, che Catherine Mooreland conosce ad un ballo assieme alla sorella Eleanor. Il Generale, mosso dal desiderio di combinare matrimoni favorevoli al patrimonio di famiglia e convinto di aver a che fare con una giovane ereditiera, invita Catherine a passare un po’ di tempo a Northanger Abbey, per agevolare la liaison che stava nascendo fra lei e il suo secondogenito. Si accorge invece ben presto che Catherine non è una ereditiera e scaccia quindi in malo modo la giovane dall’Abbazia. Ma Henry Tilney, innamorato e di buoni principi morali, come l’infelice sorella a sua volta allontanata dal vero amore dal padre perché non ritenuto all’altezza, si oppone al padre, viene da lui ripudiato e si conquista una dignitosa posizione da Reverendo, riuscendo così a coronare il suo sogno d’amore con Catherine.
Edmund Bertram è il secondogenito maschio di Sir Thomas Bertram, che incontriamo nel romanzo ‘Mansfield Park’ mentre sta già affrontando gli studi per prendere i voti da Reverendo. Ragazzo di sani principi ma alle prime esperienze d’amore, si infatua di una non altrettanto innocente Mary Crawford che cerca in tutti i modi di convincerlo a puntare ad un ruolo in società che gli avrebbe garantito una posizione più elevata. Mary infatti esplicitamente gli dice che lei non avrebbe mai sposato un Reverendo destinato ad una vita modesta dedicata agli altri. Ma Edmund è forse il personaggio che più di tutti sembra avere una vera vocazione e così non solo prende i voti ma alla fine sposa la donna che più di tutte lo avrebbe rispettato ed amato anche per la sua scelta, la cugina Fanny
Edward Ferrars è un altro secondogenito destinato ai voti che Jane Austen ci presenta nel romanzo ‘Ragione e Sentimento’, oggetto del discreto ma sincero amore di Elinor, la componente razionale della coppia delle amate sorelle. Edward non spicca per iniziativa, ma segue mestamente il suo destino che poi fortunatamente, nonostante giochi anche a lui qualche tiro mancino – il fratello sposerà la sua apparentemente ingenua  promessa sposa – lo porterà a prendere i voti per potersi mantenere e coronare così il suo sogno d’amore.
Fa parte invece della categoria dei Reverendi ‘protetti’ ovvero scelti da un ‘patrono’, il rinomato Mr Collins di ‘Orgoglio e Pregiudizio’, tanto  devoto alla sua Lady Catherine da eseguire pedissequamente ogni suo comando o desiderio.

Passando invece ai romanzi delle sorelle Brontë si trovano Reverendi appartenenti a classi sociali più modeste, del Nord dell’Inghilterra, e soprattutto non secondogeniti in qualche modo costretti a ‘ripiegare’ ad un porto sicuro.
Parlando infatti di St. John Rivers in ‘Jane Eyre’ di Charlotte Brontë, troviamo un fratello maggiore, che si occupa anche delle due sorelle rimaste con lui dopo la morte dei genitori, le quali per vivere devono fare le governanti. Estremamente devoto, ha ereditato Moor House e vuole partire presto come missionario per le Indie. Una vita semplice e dedicata ai bisogni altrui è quello che muove il suo rigoroso carattere.                                                 
In ‘Agnes Grey’, Anne Brontë descrive invece due tipi di Reverendi anche di diverso ruolo ma soprattutto di diversa devozione. Il primo è il Vicario, Mr Hatfield sprezzante della povertà che agisce spinto solo dal riconoscimento e tornaconto che l’alta borghesia di campagna poteva garantirgli. Mr Weston, colui che infine sposerà Agnes, è invece un giovane curato devoto che si è fatto da sé con il duro lavoro e che si occupa sia materialmente che con il cuore e la  fede dei bisognosi, così come dovrebbe essere.

Infine Elizabeth Gaskell ben dipinge la vita bucolica per quanto semplice di un reverendo del Sud dell’Inghilterra quando narra del papà della protagonista Margaret Hale di ‘North and South’, che poi mosso da una profonda crisi interiore, che lo porta a mettere seriamente in discussione il credo cui aveva aderito fino ad allora, rinuncia ai voti e si trasferisce al Nord sopravvivendo di lezioni private. Protetto da un sistema conservatore e  classista al Sud, il Reverendo Hale si trova a doversi scontrare con la gente del Nord grande lavoratrice e dai modi rozzi dalla quale si farà comunque benvolere per il suo cuore onesto e la sua vasta cultura che metterà a disposizione dei meno fortunati.

Questi i personaggi dei romanzi, senza però dimenticare che tutte le scrittrici qui sopra citate sono state a loro volta figlie di Reverendi del Centro-Sud, Jane Austen ed Elizabeth Gaskell, e del Nord, le sorelle Brontë, con profonde differenze di stile e di difficoltà di vita incontrate ma con un fattore comune determinante il loro percorso artistico, derivante proprio da questi augusti genitori, ovvero la possibilità di ricevere una buona istruzione letteraria a cui non tutte le figlie femmine della Middle class avrebbero potuto accedere.

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