lunedì 20 maggio 2013

Testa o Cuore: associazioni fra Jane Austen e Chiara Gamberale



Aprile è stato un mese difficile, troppo complicato per riuscire a dedicare più di qualche ora e mettere per iscritto i pensieri che mi passano per la testa su un libro letto o un film visto..e Maggio si è aperto e prosegue ancora peggio, se possibile! Oggi è il 20 e ancora non sono riuscita a postare nulla…= aspetto negativo. Sono invece riuscita a concludere -finalmente- un libro che avevo sul comodino da tempo, ‘il Diario del Capitano Wentworth’, dopo una serie di letture a singhiozzo impostemi = aspetto positivo. Negli ultimi giorni poi, nei ritagli minimi di tempo e grazie ad un prestito casuale, sono riuscita a fare anche una lettura che poco ha a che fare con il periodo da me amato e qui spesso descritto, l’’800, ma che mi ha coinvolta e fatta riflettere su possibili (e forse un po’ strampalate) connessioni con i romanzi da me preferiti, con -ancora una volta - particolar riferimento a quelli di zia Jane = aspetto super positivo.

Il libro in questione è ‘Quattro etti d’amore, grazie’, di Chiara Gamberale, pubblicato a Marzo di quest’anno da Mondadori, che parla di due tipe, Tea ed Erica, la prima attrice un po’ stravagante e la seconda giovane donna tutta dedita a figli, casa-marito e lavoro (in quest’ordine preciso), che poco paiono avere in comune ma che alla fine sono travolte dallo stesso sentimento di disagio scaturito dal tipo di vita scelto, che le fa ad un certo punto rigurgitare quell’ ‘If I  was’ o ‘If I had chosed’ che a mio modesto avviso capita prima o poi, e più o meno, a tutte/i.

Lettura interessante, per me strategicamente veloce (circa un giorno), leggera ma non superficiale; modernissima per le scene di vita descritte, come ad esempio l’ossessione per il social network come via di fuga dal quotidiano, e contemporaneamente senza età per alcuni temi portanti trattati, l’amore, la famiglia, il bisogno di ritrovarsi e di dare un senso alla propria dimensione femminile.

Difficile non identificarsi in una delle due protagoniste, se non del tutto almeno in parte, in alcuni casi anche con entrambe, magari a seconda della stagione della propria vita che si vuole prendere in considerazione. Ma quello da cui è partito a un certo punto lo spunto per trovare associazioni semi-serie o semi-sensate con i romanzi da me in genere prediletti, è il titolo della serie TV/Soap di cui Tea, l’attrice appunto, è stata per 3 anni protagonista: ‘Testa o Cuore’. In sintesi, la serie TV consisteva nel rappresentare le medesime vicende di una coppia senza nome, Lei e Lui, dal punto di vista o del Cuore o della Testa, ed è inutile dire che gli esiti di queste cambiavano profondamente a seconda della strada intrapresa. Interessante confronto, non c’è che dire!

Testa o Cuore sono le due possibilità che sembra avere l’essere umano per determinare le proprie azioni, analizzando, vagliando scelte e comportamenti dettati da puro ragionamento o lasciandosi trasportare dal sentimento e dalla scarsa razionalità di chi decide ‘di pancia’ o ‘di cuore’ appunto. Ma in realtà le due dimensioni non sono così distinte e alla fine il loro inevitabile compenetrarsi stravolge le prospettive di scelte che per lungo tempo possono sembrare inconfutabili.

E bene lo sapeva anche Jane Austen quando ha creato le sue eroine più famose.     
Elinor e Marianne Dashwood in ‘Ragione e Sentimento’, sono Testa e Cuore per due terzi del romanzo: alla fine alla razionalissima Elinor strabocca il Cuore d’amore per il mite pastore Edward mentre la passionale Marianne riesce a domare il suo con una Ratio /Testa conquistata a seguito delle pene d’amore sofferte per lo scapestrato Willoughby.
Ma anche Elizabeth Bennet in ‘Orgoglio e Pregiudizio’ per metà romanzo osserva i fatti e i giovani personaggi che le ruotano attorno con la Testa: li analizza, li sminuzza e interpreta perdendo di vista quanto di più impalpabile e pervadente si stava generando dentro e fuori di lei, il sentimento per il suo odiato/amato Mr. Darcy.

Vite realmente vissute o inventate da scrittrici più o meno famose, sembrano svilupparsi in un continuo tira e molla di queste due dimensioni, Testa e Cuore, facce opposte della medesima medaglia.

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