mercoledì 25 settembre 2013

Magia, aspetto esteriore e amore vero

Grazie al  suggerimento di una a me molto cara blogger, ho avuto la possibilità di scoprire il film interpretato da Christina Ricci e James Mc Avoy intitolato ‘Penelope’ del 2006. Come già scritto in un precedente post , Mc Avoy è un attore che mi piace molto e che, anche in questo caso, ha pienamente confermato le mie aspettative. Ma è sul film che vado a fare qualche considerazione.
In breve, quella che è stata la prima impresa alla regia di Mick Palansky narra di una ragazza di stirpe nobile, Penelope, che, a causa di una maledizione lanciata contro il suo bis bis bis nonno da una strega, è destinata, come prima figlia femmina in ordine di discendenza a nascere con naso e orecchie da maiale e per lo più non operabili. I genitori prima nascondono la figlia alla società simulandone la morte e poi la fanno crescere reclusa in un carcere di lusso fino all’età del matrimonio. Sembra infatti che solo sposando un uomo di sangue blu la maledizione venga interrotta e che la ragazza torni ad assumere tratti umani.  Così,  raggiunta l’età adulta, la madre incarica un’agenzia matrimoniale ad ingaggiare pretendenti nobili che appena vedono dal vivo l’aspetto della ragazza fuggono inorriditi. Uno dei pretendenti, sfuggito all’obbligo del segreto sull’identità della strana creatura, assieme a un giornalista che ha un conto in sospeso con la madre di Penelope organizza un piano per far sapere a tutti cosa si cela dietro quella apparente normalità. I due pagano un certo Max Campion, nobile squattrinato con il vizio del gioco, affinchè incontri e
fotografi Penelope, senza sapere che in realtà il ragazzo nobile non è. Il piano va a monte del tutto quando poi lo stesso Max, guardando oltre l’aspetto fisico di Penelope, finisce per innamorarsi della ragazza e non accetta né di fotografarla né di sposarla per liberarla da quella maledizione su cui lui in realtà non avrebbe potuto fare nulla . Le cose precipitano e Penelope fugge da casa conquistandosi quella libertà che le permetterà di farsi degli amici e di accorgersi che la sua diversità in fondo non fa così paura agli altri. Decide di sposarsi senza amore ma solo per interrompere la maledizione. Sul punto di dire di si però fugge dall’altare perché, al di là dell’aspetto su cui gli altri avevano dedicato fino ad allora molti sforzi, Penelope si era resa conto che ciò che contava in assoluto era come era lei dentro, e questa consapevolezza era l’unica cosa che l’avrebbe resa libera davvero. Nell’affermare ‘io mi piaccio così’ la maledizione svanisce e come nelle migliori favole tutto si risolve al meglio, compreso il coronamento dell’amore con Max, il solo che era riuscito a ‘vederla’ veramente.

Pur non essendo straordinario, questo film ha il merito di avere un cast notevole: oltre ai su citati attori, sono presenti nel film Reese Witherspoon e Peter Dinklage attore tanto bravo quanto davvero singolare per la sua versatilità. 
Ma più di tutto, questo film secondo me ha il merito di trattare il tema della diversità con la delicatezza propria delle favole, con la giusta dose di humor  di stampo molto inglese e dentro quella cornice romantica senza tempo che riesce a sfumare i vizi, le brutture e la cattiveria di chi vuole ostacolare il vero amore.

2 commenti:

Silvia ha detto...

Ah, alla fine l'hai visto, allora! E' un film molto carino e significativo!

;-)

laura ha detto...

Verissimo! Ci sono anche dei passaggi e dei colpi di scena davvero divertenti! Grazie ancora :)