sabato 29 marzo 2014

'Alla ricerca di Jane' o 'Austenland' , un film che sarebbe piaciuto a zia Jane!

Quanto mi sono divertita a guardare questo film! Non avevo grandi aspettative e sicuramente non lo si può definire un capolavoro, ma posso senz'altro affermare che come commedia romantica mi è davvero piaciuta e, come prima detto, mi ha fatto anche fare qualche sana risata!
Come in molti altri casi letterari e cinematografici, l'espediente dell'amore della protagonista per i romanzi della Austen, e in particolare per il Darcy/Colin Firth cartonato a dimensione umana, fa da sottofondo alla rappresentazione delle tipiche dinamiche che ci troviamo a vivere quotidianamente e che qui vengono messe in evidenza: le aspettative degli altri che ci influenzano e opprimono, le maschere e le ambiguità spesso indossate da chi ci circonda che rischiano di farci perdere il senso della realtà, il desiderio di vivere in un mondo idealizzato, che alla fine dei conti non è mai così meraviglioso come ce lo siamo immaginato. Jane (l'attrice Keri Russel) è una ragazza americana ultra trentenne sfortunata in amore, che sogna di incontrare il principe azzurro possibilmente con le sembianze del magnifico Darcy austeniano. Decide quindi di regalarsi un viaggio in Inghilterra ad Austenland, una sorta di parco in stile Regency dedicato alla famosa scrittrice, dove gli ospiti, vestiti in costume, possono vivere un'esperienza romantica con degli attori che assomigliano moltissimo ai vari protagonisti dei più famosi romanzi della Austen. Jane, per una questione economica, opta per il pacchetto base e si trova così ad essere bistrattata da Mrs Wattlesbrooke (Jane Seymour) che gestisce il parco e che fin da subito mostra la sua meschinità e artefazione nei rapporti con gli ospiti.
Esilaranti alcune scene, soprattutto quelle dietro le quinte della finzione dei 'giochi di ruolo' e le battute ricche di malizia della generosa e ricchissima altra ospite (impersonata dalla simpatica attrice Jennifer Coolidge) che alla fine si comprerà il parco per stravolgerlo come solo un'americana può fare! Il film è tratto dal libro 'Austenland' di Shannon Hale, e, a mio avviso, è uno dei pochi casi dove il film supera il libro, che ben poco mi aveva convinta. Stephenie Meyer, la mente della saga di Twilight, ha prodotto il film, essendo lei un'amante dei romanzi della Austen e sorelle Brönte a cui si è ispirata in diversi passaggi dei suoi libri. Interessante notare come in questo caso, essendo sia il film che il libro americani, venga stravolto il tipico antagonismo inglesi vs. americani dei film in costume.
Sono gli inglesi che vengono rappresentati secondo gli stereotipi di un formalismo ormai sorpassato e di uno stile di vita solo apparentemente ameno. Il modo in cui viene fatto però è simpatico, non volgare e non annulla mai dall'altra parte le tipiche caricature degli usi e costumi americani. Jane alla fine troverà l'amore, ma non in modo così scontato come sembra fino a quasi alla fine del film: del resto come potrebbe non essere, essendo questa storia ispirata alle opere di Jane Austen? Facendo un salto nel tempo, azzardo a sostenere che anche zia Jane si sarebbe divertita a vedere questo film, perchè l'apparente leggerezza della vicenda lascia trapelare tematiche che fanno riflettere e che sono uno spaccato della società moderna in questo caso; le stesse tematiche però vengono rappresentate in modo cinico e caricaturale, quindi divertente, e non manca l'happy end che tanto amava la nostra adorata autrice.

giovedì 27 marzo 2014

John Ruskin, Effie Gray ed Everett Millais, una storia che continua ad affascinare

Avevo più volte sentito parlare della confraternita dei pre-Raffaeliti e ne ho ammirato diffusamente le singolari e straordinarie opere d'arte solo di recente, per quanto alcune di queste siano note a me, come credo al grande pubblico, da sempre. 
L'occasione però di approfondire la conoscenza di questo movimento artistico inglese, nato in pieno periodo vittoriano, è arrivata grazie alla lettura della biografia, seppur un po' romanzata, della moglie del pittore pre-Raffaellita John Everett Millais, Euphemia Chalmers Gray, meglio nota come Effie. 'Effie, Storia di uno scandalo' di Suzanne Fagence Cooper (Neri Pozza Ed.) narra in modo molto dettagliato la vita della donna che '..divenne l'eroina di una grande storia d'amore, di un genio malato e di un pittore affascinante e ribelle', grazie al resoconto tratto dalla corrispondenza fra la stessa Effie, Milleis e i loro parenti stretti messa solo di recente a disposizione del pubblico. In sintesi, Effie è stata la giovane sposa di Ruskin, uno dei più famosi critici e scrittori inglesi del Diciannovesimo secolo, dal quale però osò divorziare dopo qualche anno poiché lui si rifiutava di consumare il matrimonio e di renderla quindi a tutti gli effetti sua moglie. La causa del singolare comportamento di Ruskin sembra trovare origine dal suo carattere particolare e introverso, dalla presenza soffocante dei genitori e dalla sua ossessione per la virginea bellezza delle adolescenti che ammirava e che non sopportava vedere cambiare e corrompersi nel naturale scorrere della vita.
Euphemia ('Effie')  Chalmers Gray by J.E. Millais
Il caso fece scalpore allora e continua oggi ad incuriosire per come poi tutti i dettagli e i particolari dello scandalo a sfondo 'non-sessuale' che coinvolse Effie e John Ruskin vennero messi alla pubblica mercè. Non solo, c'è anche la parte romantica della storia, con lieto fine per Effie che, mentre si consumava la 'tragedia' con il marito, si innamora ricambiata del giovane ed affascinante pittore Millais che, in occasione di un viaggio in Scozia organizzato dallo stesso Ruskin (e sembra non a caso..), con la scusa di utilizzare Effie come modella entra con lei in intimità e confidenza fino ad insinuarle la concreta possibilità di porre fine a quel finto matrimonio. Così infatti avverrà e Millais si troverà poco dopo, qualcuno dice un po' forzatamente, a sposare la bella musa dalla quale avrà ben otto figli e grazie anche all'aiuto della quale riuscirà a consolidare nel tempo la sua fama di artista stimato e riconosciuto unanimamente nel Regno Unito e non solo.
Portrait of Sir J.E. Millais by G.F. Watts
C'è chi nella versione dei fatti parteggia più per Ruskin che si era trovato a sposare un po' ingenuamente la figlia bella e mondana ma poco colta di un uomo d'affari, al quale urgeva una soluzione economica per coprire i debiti dovuti alle troppo azzardate speculazioni. C'è chi invece, come la Cooper, sottolinea la perversità del comportamento di Ruskin che rimase disgustato dal corpo della moglie la prima notte di nozze avendolo idealizzato in una forma più fanciullesca e moralmente discutibile. Unanime sembra invece la versione che a stimolare la nascita della passione fra Millais ed Effie sia stato lo stesso Ruskin che, provato dai primi anni di matrimonio da un'insoddisfatta e ingestibile moglie che cominciava ad essere anche chiaccherata per le eccessive attenzioni ricevute da ufficiali e gentiluomini durante i balli, aveva architettato ad arte sia il viaggio nelle Highlands di loro tre sia le sue lunghe assenze che permisero l'avvicinamento dei futuri amanti.
John Ruskin by J.E. Millais
Quello che mi ha colpito particolarmente del libro, è, da una parte, l'occasione che da al lettore di partecipare alla quotidianità di una famiglia borghese nell'arco temporale di quasi tutta la seconda metà dell'Ottocento inglese, fatto sia di grandi eventi (il divorzio, il riconoscimento di un movimento che metteva in discussione i canoni dell'arte in auge nel periodo vittoriano, i fatti storici in sottofondo come il colpo di Stato a Parigi del 1851) che di problematiche domestiche come la crescita dei bambini, la loro istruzione, le malattie, le morti e i matrimoni; dall'altra lo sviluppo delle vicende di tre personaggi famosi, un genio della letteratura, un pittore e una bellissima donna, legati in un triangolo amoroso che sembra uscito da un romanzo. Dei tre protagonisti chi mi ha più affascinata e incuriosita è il pittore, Everett Millais, che, sebbene si sia fatto assorbire completamente da Effie e dalla sua famiglia, ha saputo volgere a favore del suo talento artistico quella che sembrava una passione giovanile ed ispirata più ad un ideale bohèmien sostenuto anche dalla confraternita di cui faceva parte:
si è affermato come artista, insieme alla moglie ha generato un business di clientela affidabile che ha garantito il sostentamento dell'intera famiglia, è diventato Baronetto e Presidente della Royal Academy, e non ultimo ha saputo trasformare il suo stile perseguendo la rappresentazione del vero e diventando così precursore delle nuove tendenze dell'impressionismo che si stava affermando in Europa alla fine dell'Ottocento. Un percorso di vita ben lontano da quello 'più maledetto' del suo fellow e fondatore della confraternita Dante Gabriel Rossetti. Le sue opere sono straordinarie e in molti casi ricche di simbolismi, sfumature e significati che lasciano spazio ad interpretazioni che fanno di Millais un artista ed un uomo poliedrico e non così scontato come alcuni critici hanno voluto rappresentarlo. Una storia che merita essere conosciuta ed approfondita sia culturalmente, per quello che ha saputo originare in letteratura e in arte visiva, che sociologicamente, per ammirare le dinamiche della società borghese e nobile da cui ha avuto origine. 











Opere qui sopra riportate di J.E. Millais,  nell'ordine:

'Isabella' (1849)
'Christ in the house of his parents' (1849-1850)
'Ophelia' (1851-1852)
'Portrait of Effie Gray' (recently discover)
'Autumn Leaves' (1956)
'The Eve of St. Agnes' (1863)
'Bright eyes' (1877)


sabato 15 marzo 2014

Mads Mikkelsen, il fascino grave di un uomo del nord

L'attore Mads Mikkelsen per me è stato davvero una rivelazione: non è molto che lo seguo e solo recentemente l'ho associato e riconosciuto nel personaggio dal fascino duro e silenzioso di Tristano in 'King Arthur' del 2004 di A. Fuqua, che molto mi aveva colpita.
Nato a Copenaghen nel 1965 e con un passato di 10 anni da ballerino, decide poi di studiare recitazione e 'King Arthur' appunto, interpretato fra gli altri da Clive Owen e Keira Knightley, è uno dei primi film hollywoodiani in cui ha cominciato a farsi notare. Mikkelsen ha un bel fisico, tratti del viso molto marcati e piccoli occhi penetranti: non lo si può definire bello in senso classico, ma quanto a magnetismo e sensualità direi che è molto ben dotato. Oggi è particolarmente noto per l'interpretazione del più famoso cannibale, Hannibal, nella serie TV 'Lecter', che sta avendo un discreto successo di audit, e per la sua interpretazione in 'The Hunt (Il sospetto) candidato agli Oscar 2014 come miglior film straniero, assieme all'italico e vincitore, nonché (a mio personalissimo parere) lento e sonnacchioso 'La Grande Bellezza'. Ma è in particolare rispetto a due film che ho visto che vorrei dedicare qualche pensiero alle qualità di questo talentuoso attore danese: 'Coco Chanel e Igor Stravinsky' di Kounen del 2009 e 'Royal Affair' di N. Arcel del 2012.
Inutile dire che, per periodo storico e genere, questi sono i film da lui interpretati che amo di più. In 'Coco Chanel e Igor Stravinsky' Mikkelsen interpreta il musicista e compositore russo che, straordinariamente in anticipo con i tempi, viene dapprima respinto dal pubblico e solo molto più tardi riconosciuto come genio artistico del XX secolo, soprattutto per aver reinventato il genere del balletto. La trama del film ruota attorno alla presunta storia d'amore fra la famosa stilista francese e il compositore russo, ma sulla quale non vi sono prove certe. Di sicuro quello che colpisce in questo film, buono ma non eccezionale secondo me, è la capacità che hanno i due
protagonisti di rappresentare come la passione e l'amore dei due noti artisti abbiano avuto contemporaneamente il potere di alimentarne genio e creatività e di incenerire altresì la pur debole possibilità che la loro relazione potesse avere una durata superiore a poco più di qualche mese. Mikkelsen, nell'interpretazione di Stravinsky, riesce come non mai a far trasparire, dietro la corazza inaccessibile e introspettiva del poco attraente volto dell'artista, tutto il tumulto dei suoi sentimenti e delle sue lotte interiori. In 'Royal affair', film in costume che narra le poco note vicende della corte danese ai tempi di Re Cristiano VII, Mikkelsen interpreta Struensee, il medico di corte che non solo riuscirà ad introdurre a palazzo le innovative idee illuministiche di cui era fervente sostenitore, influenzando le decisioni del re e mettendolo contro i membri del Gabinetto che lo consideravano un malato di mente, ma diventerà anche l'amante della regina Carolina, sensibile come lui alle novità rivoluzionarie del tempo e dalla quale avrà anche una figlia.
L'epilogo non è felice per i due amanti, ma quello che emerge da questo bel film è non solo un affresco delle lotte e delle conquiste culturali e sociali avvenute in Danimarca a fine '700, ma anche la delicata rappresentazione della genuinità del sentimento di due anime affini e moderne che hanno contribuito in modo determinante a cambiare il percorso della storia di un paese. Mikkelsen nell'interpretazione di Struensee è appassionato e vigoroso nella sua fisicità imponente e fascinosa...se davvero somigliava al medico tedesco come non comprendere la Regina che se ne innamorò perdutamente? Concludo dicendo che per quanto il volto di questo attore si presti molto bene ad interpretare personaggi inquietanti e cattivi, come ad esempio quello di Le Chiffre in Casino Royale, rimane pur sempre straordinario come eroe tormentato e vissuto con i tratti gravi di un uomo del nord.

domenica 9 marzo 2014

La mimosa

Non ho mai amato uscire a far baldoria per festeggiare la festa della donna, perchè da un lato la commercializzazione di questa occasione mi sembra così forzata e banale da farne scadere il vero significato e, dall'altro, perchè a mio avviso la parità dei diritti e della dignità con l'altro sesso deve essere una cosa scontata ed assodata e non una cosa da celebrare. Va comunque fatto un tributo a tutte le donne che si sono sacrificate e che hanno combattuto la discriminazione sessuale fino ad ottenere il suffragio universale. Anche se in ritardo di un giorno, (come tutti sanno la festa si celebra l'8 marzo), non ho resistito inoltre a non pubblicare le foto della splendida mimosa che ho davanti casa e che quest'anno mi ha evitato l'arrivo di svariati mazzolini. Nel linguaggio dei fiori il significato della Mimosa ricorda l'innocenza, la libertà e l'autonomia ma anche il pudore e la sensibilità: insomma quale fiore può rappresentare al meglio la donna se non questo?




domenica 2 marzo 2014

Cronaca di un'insolita domenica piovosa


Oggi è domenica e indovinate un pò? Piove.. nonostante le danze della anti-pioggia e le dita incrociate a ripetizione per favorire l'attività domenicale della cara blogger Susy niente e poi niente. Visto poi che siamo in pieno periodo carnevalesco oggi ci sarebbe la sfilata dei carri..vabbè magari un'altra volta..nonostante ciò però ho due mascherine, un pompiere e una tartaruga ninja (per la precisione Donatello), che scorazzano per casa perchè per fortuna i bambini riescono a divertirsi sempre e in ogni luogo anche con pochi stimoli, e anche se siamo nel 2014! Detto ciò, il programmone di oggi quindi, al netto di chi si è offerto gentilmente di portare i bimbi a vedere 'The Lego Movie' risparmiandomi l'agonia, visto che sono circondata perennemente da centinaia di pezzettini, omini, mostricciattoli vari in casa al punto di sognarmeli di notte, si riduce a stirare e stirare ma a modo mio, e cioè guardandomi qualche bel film che ho in serbo! Non mi dispiace affatto la cosa amando molto il cinema e quindi tutto sommato non mi lamento. In più oggi è arrivata una bellissima sorpresa dalla cara amica blogger Daniela, del bellissimo blog 'My little old world gardening, home, poetry and everything romantic that makes us dreams'  che mi ha nominata come blog con meno di 200 followers!!! Grazie di cuore Dany !




Passo allora a comunicare le regole per partecipare a questa assegnazione:
Ringraziare e rilinkare il blogger ed il blog di chi ha presentato la candidatura:

·         Rispondere alle dieci domande poste da chi ci ha nominato.
·         Nominare altri  blog con meno di 200 followers.
·         Proporre ai candidati dieci nuove domande.
·         Andare nei singoli blog e comunicare loro la nomina.

..e ora rispondo alle domande che mi sono state poste:

1 - Il primo libro di cui ti sei innamorato /a.
Jasne Eyre di Charlotte Bronte, in una vecchissima copia regalatami da mia nonna tanti anni fa.

2 - Il momento della tua giornata che più ami.
La sera tardi quando finalmente riesco a trovare un momento tutto mio per leggere, vedere un film o fare qualche esperimento con la pasta di zucchero..

3 - Il tuo sogno nel cassetto.
Aprire una libreria tutta mia!

4 - A quale personaggio di film o romanzo ti senti più simile?
A Anne Elliot di Persusione della Austen. Bellissimo personaggio un pò malinconico che ha imparato dai suoi errori a riscattarsi dal giogo degli altri e che alla fine riesce ad avere ciò che temeva aver perduto per sempre.

5 - Il viaggio che non hai mai fatto.
Mi piacerebbe andare a New York durante il periodo natalizio, anzi ci andrò di sicuro appena possibile

6 - Se dovessi riscrivere il finale di un romanzo quale sceglieresti e come lo cambieresti?
Con tutto il rispetto per Tolstoj, riscriverei il finale di Anna Karenina, troppo drammatico ed estremo. Non dico che avrei fatto coronare la storia d'amore con Alexei che evidentemente non aveva futuro, ma avrei reso libera la donna che era riuscita contro tutti e tutto a far prevalere la sua passione d'amore (più facile a dirsi che a farsi a quei tempi).

7 - In quale epoca vorresti vivere?
Una capatina nell'800 dell'Inghilterra del periodo Regency in particolare, ma poi tornerei qui!

8 - La tua favola preferita.
Cenerentola con tanto di sorellastre cattive e matrigna orribile ma con un bel principe che alla fine arriva e cambia il destino della sfortunata ( ma solo in apparenza)!

9 - Come intitoleresti il tuo romanzo?
aiuto..questa è la domanda più difficile..non ci avevo mai pensato ma sicuramente dentro avrebbe la parola il nome proprio della protagonista :)

10 - Il tuo genere letterario preferito.
Romanzi d'autore dell'800

Ora le nominations speciali ai seguenti blog co meno di 200 followers:

- Ho voglia di cinema di Antonella Buzzi
- Libriamoci nell'aria di Alessia
- Appassionatamente Anna di Anna

Nomino inoltre tutti coloro che hanno meno di 200 followers e che casualmente dovessero trovarsi a farmi visita, sentitevi liberi di partecipare se ne avete piacere!!

E infine propongo le mie di domande..
1) Cosa ti ha spinto ad aprire il tuo blog?
2) Cosa ami di più del leggere un libro?
3) Il tuo genere preferito di letture?
4) Il tuo personaggio storico preferito?
5) Il tuo regista preferito?
6) Qual'è l'ultimo film che hai visto al cinema? Ti è piaciuto?
7) Cosa ami fare di più nel tempo libero?
8) In quale romanzo vorresti essere stato uno dei protagonisti?
9) La tua stagione preferita qual'è e perchè?
10) Cambieresti il nome che ti è stato dato?

Ancora un ringraziamento a Daniela e una buona domenica a tutti.
Baci
laura




sabato 1 marzo 2014

Il mito celtico di Erin e Mider e il significato simbolico del cigno

Abbandonando per un attimo l' Ottocento e dintorni, come già fatto altre volte, oggi volgo lo sguardo al mito antico, che altrettanto mi appassiona come contenuti e periodo storico di riferimento. Questa volta voglio però ricordare un antichissimo e poco conosciuto mito dei popoli del nord e più precisamente dei Celti d'Irlanda, che narra di una divinità che fa di tutto per riavere la sua amata.
Midar, bellissima e potente divinità guerriera dei Tuathua De Danaan, chiamato anche 'Criniera Gialla', in occasione di una visita al suo figlio adottivo Oengus, che gli chiede di rimanere da lui per un anno, pretende in cambio di avere la donna più bella di tutta la terra di Eriu, Erin. Oengus, dopo aver soddisfatto le molteplici richieste del padre di Erin, riesce a consegnare la giovane e bellissima donna a Mider e questi se ne innamora perdutamente. Al termine del soggiorno Mider porta con sé Erin a Bri Leith, il suo regno, dove però dovrà far i conti con la gelosissima moglie Fuamnach, che non facendosi una ragione della giovane, si vendica con le sue arti magiche trasformando la sfortunata prima in acqua, poi in verme e poi in una bellissima mosca scarlatta. Venuto a sapere dell'accaduto, Mider, disperato, non si separa un attimo da Erin la mosca, e gira con lei giorno e notte, proteggendola e non accettando né cibo né bevande, né nessuna altra donna. Ma la moglie non ancora soddisfatta, ordisce un piano e con le sue arti magiche produce un vento talmente impetuoso da allontanare per sette anni la mosca da Bri Leith. Dopo varie vicissitudini la bella mosca Erin riesce a tornare nella sua terra di origine, Ulair, mentre la moglie di Mider viene giustiziata per le sue colpe da Oengus che aveva scoperta i suoi piani. Erin sotto forma di mosca cade dentro la coppa d'oro della moglie di Etar, un nobile guerriero di quelle terre, e viene da lei inavvertitamente ingurgitata.

Poco dopo rinasce come sua figlia e viene chiamata nuovamente Erin. Una volta cresciuta la bella Erin viene data in sposa a Eochaid, il figlio del re, ma, avendola riconosciuta, Mider con un espediente si ripropone a lei, svelandole la sua natura e il loro antico amore. Mider salva la giovane dal disonore di cui si stava macchiando a sua insaputa e le chiede in cambio di seguirlo, se fosse riuscito ad avere il consenso del marito. Lei accetta e dopo che Mider sfida più volte Eochaid al gioco del fidchell (una specie di scacchi) finalmente vince e chiede al principe come pegno di poter abbracciare e baciare sua moglie. Eochaid accetta, ma sospettando che gli intenti di Midar fossero altri, schiera le sue guardie tutt'attorno alla casa e ne sbarra le finestre prima di acconsentire. Ma il bellissimo Midar 'Criniera Gialla', quando si presenta nella casa di Eochaid per avere il suo premio, si avvicina alla giovane Erin, la abbraccia e librandosi in aria la solleva trasformando poi entrambi in due meravigliosi cigni che si dirigono verso il sid, al di là del fiume Femen.
Mider così riesce a riavere la sua amata che finalmente trova pace accanto al suo bellissimo e potente dio. Il mito continua con altre vicissitudini che non riescono però a far più separare Midar da Erin e quindi preferisco concludere con questa bellissima immagine dei due cigni che si librano in aria.

Il significato simbolico del cigno è duplicemente legato a quello della purezza e bellezza da un lato e della seduzione dall'altro: basti ricordare il più famoso mito greco di Zeus che sotto forma di splendido cigno seduce Leda che genera così dalle due uova deposte la stirpe divina dei Dioscuri (Castore e Polluce) e di Elena e Clitemnestra (questa è una delletante versioni tramandate..). Da qui poi anche il nome di una delle più belle costellazioni dell'emisfero del Nord, la costellazione del Cigno... In epoca medievale troviamo il cigno come simbolo dell'ordine dei Templari con particolar riferimento a Goffredo di Buglione, che da piccolo fu trasformato in cigno assieme ai fratelli per essere salvato e in seguito, tornato in forma umana divenne per la leggenda noto come Cavaliere del Cigno.
Animale superbo e bellissimo, il cigno con la sua aurea di bellezza e irraggiungibilità si è prestato ad innumerevoli richiami in storie romantiche e suggestive che ancora oggi toccano le corde dell'immaginario, e come soggetto di alcune fra le più belle operare d'arte di illustri maestri del passato quali Leonardo da Vinci, Michelangelo e il Correggio.